Il disturbo depressivo non è uno stato d’animo che passa, non è un umore passeggero, non è una situazione dalla quale la persona può uscire, “tirarsi fuori” come accade in alcuni momenti di tristezza.
La depressione è una malattia comune ma grave, e la maggior parte delle persone che ne soffrono necessita di un trattamento psicoterapeutico, in alcuni casi associato a terapia farmacologica.
- LA DEPRESSIONE MAGGIORE, si manifesta con una combinazione di sintomi che interferiscono con la capacità di lavorare, studiare, nutrirsi, prendersi cura di sé e dedicarsi momenti piacevoli. Tale tipo di depressione può comparire una sola volta ma può anche verificarsi più volte nella vita.
- IL DISTURBO DISTIMICO, chiamato anche distimia, comporta sintomi meno gravi ma che durano anni (due anni o più). Molte persone con distimia hanno sofferto di depressione maggiore, una o più volte nella loro vita.
- Alcune altre forme di depressione presentano caratteristiche differenti da quelle sopra descritte, o possono svilupparsi in circostanze uniche. In questo gruppo possiamo includere: la depressione post-partum che viene diagnosticata se una nuova madre sviluppa un episodio depressivo maggiore entro un mese dopo il parto. In America si stima che il 10-15 per cento delle donne soffrono di depressione post-partum;
il disturbo affettivo stagionale che si caratterizza per l’insorgenza di una malattia depressiva durante i mesi invernali, quando c’è meno luce solare naturale;
il disturbo bipolare, chiamata anche malattia maniaco-depressiva, è meno diffusa della depressione maggiore e della distimia. E’ caratterizzata da cambiamenti di umore ciclico (alti e bassi): fasi maniacali di euforia (alti) e fasi di depressione (bassi).
Quali sono i sintomi?
I sintomi qui elencati, che caratterizzano le diverse forme depressive, devono essere persistenti affinché possano essere indicatori di una situazione patologica. La persona depressa può inoltre sperimentare solo alcuni o molti di questi sintomi e gli stessi possono anche mutare, variare nel tempo.
- Sensazione di vuoto, tristezza ed ansia;
- Sentimenti di inutilità o impotenza;
- Perdita di interesse e di piacere per qualunque attività;
- Perdita del desiderio sessuale, diminuzione di energia, stanchezza;
- Pensieri di morte o di suicidio;
- Tendenza a dormire troppo (difficoltà ad alzarsi) o, al contrario, insonnia e/o risveglio precoce;
- Difficoltà di concentrazione e di memoria;
- Irritabilità e irrequietezza;
- Perdita di appetito o eccessivo stimolo del cibo (perdita o aumento di peso);
- Sintomi fisici persistenti che non rispondono al trattamento, come mal di testa, e disturbi a carico del sistema digestivo.
Quali cause?
Oggi, i risultati degli studi a disposizione, non riconducono la depressione ad un’unica causa. Ciò che si evidenzia è una molteplicità di cause che riconducono ad una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.
Quali differenze tra uomini e donne?
Le donne soffrono di depressione circa due volte più degli uomini. Sono anche più affette da ansia, irritabilità, sbalzi di umore.
Gli uomini tendono a sviluppare e riconoscere sintomi diversi da quelli delle donne. Essi, ad esempio, più facilmente riconoscono la fatica, l’irritabilità, la perdita di interesse nel lavoro e i disturbi del sonno piuttosto che la tristezza o il senso di inutilità.
Un’altra differenza sta nel fatto che essi hanno maggiore difficoltà ad ammettere, riconoscere ed aprirsi ad una richiesta di aiuto. In alternativa, essi tendono invece a nascondere la depressione a loro stessi, magari buttandosi nel lavoro o a volte in azioni ed attività più avventate e pericolose. Questa tendenza può spiegare un altro dato: negli uomini il tasso di suicidio è più elevato che nelle donne. Negli Stati Uniti risulta superiore di ben 4 volte. E’ molto importante, a livello sanitario sviluppare programmi di sensibilizzazione per aiutare a capire e ad accettare che la depressione è una malattia reale e come tale deve essere curata.
Come curarla?
La depressione, anche nelle sue forme più gravi, è una malattia altamente trattabile.
Se si interviene presto c’è maggiore efficacia della terapia e soprattutto c’è maggiore probabilità di prevenire eventuali recidive.
Il primo aspetto da prendere in considerazione è lo stato fisico della persona. E’ necessaria un’indagine medica per la valutazione e la cura di eventuali malattie organiche che possono produrre gli stessi sintomi. Una volta esclusa la causa o componente organica si può valutare il trattamento più adeguato per la depressione in corso.
La combinazione della terapia farmacologica e della psicoterapia risulta essere l’intervento più efficace nei casi di depressione maggiore, riducendo anche la probabilità di recidive. Gli studi hanno dimostrato infatti che i pazienti che avevano risposto al trattamento farmacologico iniziale, avevano meno probabilità di soffrire nuovamente di depressione se avessero continuato il trattamento di psicoterapia per almeno due anni.
Nelle forme di depressione da lievi a moderate, la psicoterapia può essere la migliore opzione terapeutica. A seconda della situazione, può essere risolutiva una psicoterapia a breve termine (da 10 a 20 settimane) oppure può essere necessario un periodo di trattamento più lungo. La persona deve essere aiutata a rimuovere quelle parti che determinano o rinforzano lo stato depressivo. Questo lavoro riguarda il mondo interno della persona e il suo funzionamento ma può coinvolgere anche il mondo relazionale della persona stessa e i rapporti personali che possono causare o rinforzare la depressione.